domenica, maggio 26, 2019

Mente 26-05-2018

Riecheggiano nella notte, con pallido stupore, le ombre di oscuri presagi.
Sempre gli stessi, diversi, simili, falsi e veritieri.
Non c'è storia, non c'è nulla da fare, nulla va bene seppur niente va male, si gioisce placidamente di illusioni e vane speranze e ci si rattrista ed umilia per nonnulla, sviste infantili e parti della mente.
Passano gli anni, lenti ma implacabili, e come sempre ci si ritrova a dover fare i conti con la migliore amica, con la peggior nemica, con la compagna di ogni giorno, la saccente, la mente.
Cosa ti devo dire mente mia? Tu supponi, instilli dubbi, mi esorti ad avanzare e mi tiri indietro, temi forse di perdermi e pretendi l'esclusiva?
Mente mia, come ci somigliamo, ci parliamo come anime gemelle, insicure e prevenute, noi ci alimentiamo e ci annulliamo vicendevolmente come amanti, nudi e pieni di vergogna.
Continuiamo a vestirci di presunzione e solitudine, ci concediamo, di tanto in tanto, il lusso di esporci, di farci ammirare e nel contempo disprezzare ma alla fine resteremo come sempre noi due a fare i conti.
Un giorno dovremo chiederci perdono o forse non lo faremo mai per il troppo orgoglio.
Siamo così uguali e così diversi, mente mia.
Colui che ti domanda, colui che ti risponde, e tu colei che fa altrettanto; ti aspetterò anche nei sogni, perché tu ci sei sempre, non mi abbandoni mai.

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