Il vento soffiava a più non posso
mentre ero nella Dimora del poeta.
Brividi e rumori percuotevano le mura
Ma noi parlavamo e le poesie viaggiavano
perdendosi nell'etere.
Alfine tra i voluttuosi flutti fumanti
Di cui i respiri si inebriavano
Tornai sul mio veicolo privo di melodia.
Fu come un film di catastrofi già narrate
Fogliame, rami, tronchi...alberi sani e cassonetti
Tutto gettato alla rinfusa, come dadi sulla strada
Sensazioni spiacevoli di catastrofe imminente
sussurravano una fine ingloriosa per le mie stanche membra.
Ogni cosa volgea a fine per poi ricominciar
dopo una curva silente
Solo il fischio rado di un vento ormai passato
ricongiungea i miei pensieri a ciò che accadde
Le danze della notte eran giunte al termine
così com'anche i sacri venti provenienti d'ogni dove.
La strada ed i fili saturi d'elettricità intimavan
di tornar a casa di fretta, affrettandosi.
Alfine ritrovai la quiete tra le quattro mura
Pane, tranci di salmone ed insalata colmaron
l'alcolica fame e poi più nulla, il silenzio,
Il sonno.
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1 commento:
In questa catastrofe di emozioni e sentimenti sono poche le cose che riescono a colpire il mio animo.
Il tuo post l'ha fatto...
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